GHETTI AUTO, NECESSARIO L’INTERVENTO DEL MINISTRO

Ho presentato un’interrogazione in merito alla vicenda Ghetti Auto, servono spiegazioni.

Di seguito il testo completo.

Premesso che:

l’azienda Ghetti Giovanni Srl di Faenza opera da oltre 54 anni sul territorio della provincia di Ravenna come concessionaria di automobili dei marchi Volkswagen, Audi, Skoda e Seat, con un fatturato annuo di circa 62 milioni di euro;

l’azienda conta circa 100 dipendenti suddivisi nelle sedi di Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia ed risulta essere da anni tra le migliori 20 aziende a livello italiano per vendite e soddisfazione del cliente;

negli anni l’azienda ha sostenuto importanti investimenti spesso proprio su richiesta dello stesso gruppo concessionario dei suddetti marchi automobilistici;

considerato che:

recentemente, senza alcuna giustificazione, il gruppo Volkswagen Italia ha revocato all’azienda il contratto di concessione dei marchi Audi e Volkswagen, costringendo la stessa azienda all’avvio di un percorso che non lascia intravedere altre conclusioni se non quella della chiusura e del licenziamento dei lavoratori;

negli ultimi tempi, sempre più frequentemente, molte delle multinazionali appartenenti a Paesi comunitari, dopo aver fondato la loro ricchezza sul mercato italiano e sulla serietà e professionalità di aziende come la Ghetti, abbandonano senza alcun preavviso il nostro Paese puntando esclusivamente al raggiungimento di utili;

a giudizio dell’interrogante tale situazione non può più essere tollerata ed esige una chiara e non più rinviabile presa di posizione da parte del Governo che ha il dovere e dovrebbe avere tutto l’interesse di tutelare le nostre aziende,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei motivi che hanno spinto il gruppo Volkswagen Italia a revocare la concessione dei marchi Audi e Volkswagen ad un’azienda solida ed affermata qual è la Ghetti Giovanni Srl di Faenza;

in considerazione delle pesanti ricadute che l’eventuale chiusura dell’azienda comporterebbero a livello occupazionale, se non ritenga necessario ed opportuno intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, con la massima sollecitudine presso i vertici del gruppo Volkswagen Italia affinché rivalutino la loro decisione e chiariscano quali siano le politiche aziendali che intendano mettere in atto nel nostro Paese;

in generale, quali iniziative il Governo intenda adottare per evitare che in futuro le grandi multinazionali di Paesi membri continuino a speculare sulle piccole e medie imprese del nostro Paese sempre più spesso prive di tutela da parte dello Stato e sole nell’affrontare la pesante crisi congiunturale.

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