Fatto! Le Riforme costituzionali approdano al voto finale e sono una realtà.

Sapevo che avrei partecipato alla legislatura che avrebbe eliminato l’ala del Parlamento in cui siedo, il Senato, ma non mi sento mancare il terreno sotto i piedi. Sento semmai di aver partecipato, con la delega di quanti mi hanno sostenuto e con un impegno personale senza sconti, ad una svolta di questo Paese che vuole ammodernarsi e lo fa guardandosi bene dentro.

Questi sono giorni in cui vari temi, di cui alcuni più vicini alla sensibilità delle persone, riempiono i media, dai mezzi mainstream ai social. Ma le Riforme costituzionali, non sfuggirà a nessuno, sembrano aleggiare sulle teste della gente, lontane dalle loro preoccupazioni e occupazioni … eppure cambieranno la faccia del Paese.

Non si tratta solo di tagliare dei costi, chiudendo qualche ente e riducendo il personale, né di imitare paesi più innovatori. Si tratta di adeguare, come deve fare una democrazia matura, la politica ai tempi e alle necessità che sono cambiate e che richiedono anche un nuovo assetto delle istituzioni per rispondere alle sfide poste dal progresso sociale, economico e civile.

Ora, con l’approvazione in Parlamento, inizia una fase nuova ed entusiasmante che ci vedrà promotori di comitati referendari per chiedere agli italiani di dare il loro consenso a questa Riforma.

Io voglio promuovere, insieme ai molti altri che vorranno, dei Comitati per il Si al Referendum, e lo faccio partendo dal mio territorio dove spero di raccogliere l’adesione, la partecipazione e l’appoggio di tanti.

Il Referendum è un istituto che garantisce la democrazia ed è fondamentale che veda protagonisti cittadini, imprese, famiglie, insomma la società nel suo complesso e nelle sue forme organizzate, per non lasciare alla politica l’ultima parola su innovazioni così radicali.

Se cambiamo l’infrastruttura socio-politica del Paese dobbiamo farlo tutti insieme.