Faenza: scuola di cittadinanza e buonsenso

In questi giorni a Faenza, e in tutta Italia, abbiamo letto e ascoltato la bellissima storia di una classe elementare faentina che ha molto da insegnare.

Lisa, una bambina di 9 anni, perché malata di leucemia è costretta a vivere in isolamento e non può permettersi, causa difese immunitarie basse, di andare a scuola per frequentare le lezioni e i suoi compagni. Il timore e il rischio di riscontrare un virus è troppo alto.
La sua classe però non ha accettato questa dura condizione e ha reagito. Dopo la mobilitazione della madre di Lisa, gli altri genitori hanno deciso di vaccinare i propri figli contro l’influenza per permettere alla bambina di tornare a scuola, senza il rischio di essere contagiata.

Riflettendoci, non è la prima volta che la nostra città riceve l’attenzione dei media nazionali per azioni esemplari, simbolo di cittadinanza attiva, comprensione, umanità e buonsenso.

Gli ultimi giorni di Dicembre infatti, diversi giornalisti di importanti testate italiane, hanno raccontato quello che è accaduto all’ Istituto Tecnico A. Oriani.
Gli alunni di una classe hanno frequentato il corso LIS (lingua italiana dei segni) per comunicare e interagire con una loro compagna sorda e ipovedente. Con l’aiuto dei professori sono riusciti quindi a includerla nella vita quotidiana della classe riuscendo così ad azzerare le barriere della disabilità.

Un altro episodio che mi torna in mente è legato al Giugno scorso quando, in occasione dell’ esame di Maturità, alcuni studenti del nostro Liceo Classico scrissero una lettera rivolta alle alte cariche dello Stato in cui chiedevano il pieno rispetto dell’ Articolo 2 della Costituzione, in merito alla gestione migranti e al tema dell’ accoglienza.

Non mi stupisce il fatto che l’ambiente in cui si sono sviluppate queste tre differenti vicende sia comune: la scuola, luogo di educazione e formazione per eccellenza.
In pochi mesi Faenza è stata quindi al centro dell’attenzione mediatica grazie alle gesta dei suoi cittadini perchè autori e promotori di azioni virtuose dal ricco contenuto etico.
Sono episodi da elogiare perché carichi di significato, ai quali ispirarsi per una sana concezione di comunità e solidarietà. Le considero esperienze che educano un’intera società e credo che la Politica debba prendere esempio da queste azioni perché lezioni di vita.

Sono orgoglioso della mia città e dei suoi cittadini, per questo ringrazio gli alunni, i professori e i genitori coinvolti!

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